giovedì 5 settembre 2013

ESTATE



Di rientro da una lunga e rilassante vacanza nella mia Puglia.

Se Puglia = Salento, eviterò di aggiungermi ad un lungo elenco di tags già visti e sentiti: #salento, #gallipoli, #negramaro o #negroamaro (il vino)…. 
Voglio raccontarvi un’altra storia (senza nulla togliere al Salento che si merita tutta, ma proprio tutta la mia stima!).

In una landa di terra tra Gargano e Salento, affacciata direttamente sul mare (Adriatico) c'é una piccola perla che si chiama Trani. Famosa soprattutto per la sua Cattedrale.


Il suo centro storico, articolato in una serie di vicoli, piazze e piazzette che abbracciano il porto turistico (naturale), riesce sempre a sorprendere, anche me che ci sono nata. C'é sempre uno scorcio che ti stupisce dietro l'angolo o dentro un portone.


Per me, che, appunto, non sono propriamente una turista, la vacanza a Trani é soprattutto un "ritrovare": sapori, profumi, colori. Ma é anche un "perdere": tempo. Perdere il tempo (il senso del tempo). Perché nella mia vacanza a Trani, la giornata scorre lenta e pigra, senza orari prestabiliti e senza vincoli.

la vendita del pesce al rientro dei pescherecci
Arrivare in spiaggia quando gli altri stanno andando via. Fermarsi a comprare la focaccia di grano arso e la stracciatella, per un tardivo pranzo da Re. Passare il pomeriggio a leggere all’ombra delle querce. Bere un aperitivo al porto quando non c’è ancora la “movida” serale.




Per cui, sulla strada per il rinomato Salento, vi consiglio una sosta a Trani. 
Ne varrà la pena.

l'abside della chiesa dei Templari, affacciata sul porto

la Cattedrale romanica, abside
la Cattedrale romanica, fronte principale
Posticini per mangiare e per dormire, soprattutto nella zona del porto, ce ne sono in quantitá. Qualche lettura attenta vi farà evitare quelli troppo "turistici". 

il Castello normanno, fatto costruire da Federico II di Svevia
il Castello, interno
il Castello, ingresso
Non disdegnate neanche i dintorni, che offrono anch’essi interessanti spunti culturali, enogastronomici….
Non posso non raccontarvi un’esperienza che rappresenta la “quintessenza” della terra di Puglia: una sosta al ristorante Antichi Sapori dello chef Pietro Zito (www.pietrozito.it).
A pochi chilometri da Trani, in una frazione di Andria fatta di quattro case, una chiesa e poco più, questa locanda con orto accoglie non più di trenta coperti.
La cucina è quella della tradizione, semplice ma ricca di sapori che sono difficilmente descrivibili. Una cucina di terra: ortaggi, latticini, pasta fresca. Che segue le stagioni. Un viaggio gastronomico indimenticabile che prende l’abbrivio con fiori di zucchina ripieni di ricotta in salsa di basilico, ricottine fresche servite con sedano candito, "acquasala", anelli di cipolla rossa pastellati…. si consolida con i troccoli pomodoro, melanzane e ricotta dura, si conclude con assaggi di salsiccia, carne di bufalo e caciocavallo alla griglia. In tavola delle meravigliose alzatine strabordanti di pomodorini, cetrioli e ortaggi appena colti, da piluccare come fossero bob-bon.
Per congedarsi e congedarvi, Pietro Zito espone una teoria di dessert che, superato un iniziale smarrimento dovuto all’appagamento delle delizie appena descritte, riesce a risvegliare e gratificare nuovamente il vostro palato con la cassatina, il babà, le piccole frolle con crema al limone e mele caramellate, il tiramisù agli amaretti….
Tanto per gradire poi, mandorle ambrosine, limoncello e nocino aromatizzato alla liquirizia e caffè. 
Che dire. Buon viaggio!



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